giovedì 9 dicembre 2010

CHE COS’E’ L’ANSIA DA SEPARAZIONE?

Fenomeno universale ed è una componente attesa dello sviluppo normale del bambino. Un certo grado di quest’ansia è normale nei primi mesi di vita di qualunque individuo, infatti bambini piccoli manifestano sintomi ansiosi se posti di fronte a sconosciuti, o se separati dalla madre, così come una certa ansia da separazione è comprensibile e fisiologica davanti ad un’esperienza nuova come la scuola.
Ma l’ansia eccessiva manifestata dal bambino quando viene separato dalla madre, non è benefica e fa si che il bambino esprima paure irrealistiche e persistenti riguardo al verificarsi di eventi catastrofici che li possano separare per sempre dai genitori (molti bambini temono di essere rapiti o uccisi o di incorrere in qualche grave incidente o malattia se lontani dai genitori, oppure che ai genitori capiti qualcosa di brutto quando sono lontani).
Chi soffre di quest’ansia di solito evita di rimanere solo anche per pochi minuti.
I bambini con questo disturbo spesso hanno difficoltà all’ora di andare a letto e possono insistere perché qualcuno stia con loro finché non si addormentano. Quando si trovano ad essere separati dai genitori possono manifestare sintomi fisici quali mal di testa, vomito, mal di stomaco, dolori addominali. Lontani da casa, tendono ad essere tristi, chiedono di telefonare ai genitori e di essere riportati a casa.

martedì 16 novembre 2010

QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?


Il Disturbo d’Ansia di Separazione talvolta può svilupparsi dopo qualche evento di vita stressante: per esempio, la morte di un parente o di un animale domestico, una malattia del bambino o di un parente, un cambiamento di scuola, un trasloco in un’altra zona, o un’immigrazione. 
L’anomalia, per essere definita tale, deve durare almeno 4 settimane.

martedì 9 novembre 2010

È inevitabile che arrivi il giorno in cui il bambino si deve staccare dalla madre.
Effetti che produce la separazione nel bambino?
Brevi separazioni possono essere tollerate dal bambino se compensate dalla presenza di figure secondarie di attaccamento o di oggetti di attaccamento detti transazionali.
L’allontanamento delle figure di attaccamento può produrre effetti a breve o a lungo termine.
Gli effetti a breve termine consistono in comportamenti che rivelano una profonda inquietudine da parte del bambino come ad esempio lamentele, il pianto, la perdita di peso, l’insonnia, ecc.
Se entro 5-6 mesi dalla separazione il bambino ritrova la sua figura di attaccamento o una figura sostitutiva questi sintomi scompaiono.
Gli effetti a lungo termine possono essere insicurezza, forte inibizione, formazione di psicopatologie, comportamenti anti-sociali o delinquenziali, ritardo intellettivo.

venerdì 5 novembre 2010

che cos'è l'attaccamento

L'attaccamento è un meccanismo, connesso alla sopravvivenza, che garantisce la formazione di un forte legame tra il bambino e coloro che si prendono cura di lui quando ancora nmon è autosufficiente.
Fin dai primi giorni di vita il bambino tende ad attaccarsi alle persone che lo nutrono e, in misura ancora maggiore, alle persone che gli offrono confortevole contatto fisico e sensazioni piacevoli.
Il legame si rafforza attraverso la formazione di un codice comunicativo tra il bambino e le persone che lo accudiscono.
Un buon attaccamento infonde sicurezza nel bambino e lo prepara ad affrontare con fiducia le situazioni nuove e l’esplorazione del mondo esterno, contrariamente a ciò che si verifica con un attaccamento insicuro.

questo è il primo post nel blog

in questo blog voglio parlarvi di bambini e madri