giovedì 8 settembre 2011

Attaccamento disorganizzato nei casi di maltrattamenti

Gli studi che hanno rivolto l’attenzione agli effetti del maltrattamento
sullo sviluppo psicologico del bambino hanno messo in luce
l’esistenza di specifici modelli di risposta affettiva.
In un bambino più vulnerabile, l’impatto biologico del maltrattamento
può dar luogo non solo a una apparente mancanza di empatia,
comunemente osservata in questi bambini, ma anche a irritabilità e
impulsività.
In uno studio gli autori (Koening A.L., Cicchetti D. e Rogosch Fred
A., 2000) ipotizzano che gli affetti negativi materni vengono
interiorizzati nei bambini maltrattati determinando conseguenze
negative nello sviluppo psicoaffettivo sviluppando un falso senso di
sé. Conseguenze negative si avranno anche nello sviluppo delle
relazioni sociali, sia a livello familiare che con i pari e nello sviluppo
mentale. Le madri maltrattanti usano strategie punitive, assertive e
forme prive di empatia verso i figli, determinando episodi ripetuti di
pianto e manifestazioni di affetti negativi. Ad esempio una madre
maltrattante durante una situazione di gioco si rivolgerà al
bambino:<< Devi lavare il gioco, altrimenti non lo puoi usare…Mi
devi dare ascolto…Io sono il boss!!!>>.
Per condurre questo studio sono state prese in esame 89 diadi madrebambino
, delle quali 55 bambini (23 maltrattati e 22 non maltrattati)
hanno 3 anni di età e 44 (23 maltrattati e 21 non maltrattati) hanno 4
anni di età. Il 52 % di questi bambini è di sesso maschile. I tipi di
maltrattamenti subiti sono: 8% maltrattamenti emotivi, 90% incuria,
46% abusi fisici e il 45% abusi sessuali.
Queste diadi sono state sottoposte ad un’osservazione durante
situazioni di interazione nei momenti di igiene personale (Cleanup
Coding Sistems), situazioni di gioco e ad un test di vocabolario
(Peabody picture vocabolary test-revised).
Da questo studio sono emerse differenze significative tra lo sviluppo
di bambini maltrattati e bambini non maltrattati, mentre non sono
emerse differenze significative tra maschi e femmine.
I bambini maltrattati presentano delle relazioni disturbate con i
coetanei, un maggiore ritiro dai compagni ed esitamento sociale.
Inoltre sono più aggressivi verso altri bambini presentando un
comportamento insolito o aggressivo in risposta all’angoscia dei
compagni e hanno più sintomi depressivi, anche il funzionamento
scolastico è compromesso.
Le numerose ricerche effettuate in campioni normali e ad alto rischio
hanno collegato in maniera diretta l’attaccamento disorganizzato al
maltrattamento infantile (Carlson, Cicchetti, Barnett, Braunwald,
1989; van Ijzendoorn, Schuengel, Bakermans-Kranenburg, 1999).
I bambini maltrattati sembrano sviluppare un attaccamento
disorganizzato in percentuali che variano dal 45% (Lyons-Ruth,
Connell, Zoll, 1989) all’80% (Carlson et al., 1989).
Carlson et al. (1989) hanno trovato che l’82% dei bambini maltrattati
manifesta modelli d’attaccamento disorganizzati nei confronti delle
loro figure d’accudimento, rispetto a soltanto il 17% di un campione
di controllo, simile dal punto di vista economico.
Lyons-Ruth et al. (1990) hanno riscontrato percentuali di
disorganizzazione che variano dal 55% dei bambini maltrattati al 34%
dei controlli a basso reddito, in un contesto dove tutte le famiglie
maltrattanti avevano ricevuto servizi di visite domiciliari.

<<I bambini maltrattati quando divengono essi stessi genitori, hanno un
rischio elevato di maltrattare i propri figli.>>

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